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La Gruppoanalisi è una prospettiva di ricerca clinica nata da originarie premesse freudiana e successivamente influenzata, oltre che dalla psicologia e dalla psicoanalisi delle relazioni oggettuali, anche dall’antropologia, dalla sociologia e dalla biologia.
Prende avvio con il lavoro clinico e le intuizioni teoriche di S.H. Foulkes sull’importanza del gruppo come strumento terapeutico. A differenza della maggior parte delle correnti teoriche nate nell’ambito individuale che applicano in un contesto allargato la propria teoria e i propri strumenti, la Gruppoanalisi prende come punto di partenza il gruppo e sviluppa a partire da esso la propria teoria e tecnica.
Foulkes definì, l’analista come “primo paziente del gruppo” e la psicoterapia gruppoanalitica, come “una forma di psicoterapia praticata dal gruppo nei confronti del gruppo, ivi incluso il suo conduttore”.

Uno sguardo alla storia

Durante la seconda guerra mondiale, Bion e Foulkes si resero conto che fra le truppe alleate al fronte, molti uomini presentavano diversi disagi mentali causati dal forte stress della vita in guerra, dunque, cercarono di trovare un mezzo idoneo a curare più persone con pochi psicoterapeuti a disposizione. L’esperimento di Northfield, all’interno di un ospedale militare, rappresentò la prima esperienza gruppoanalitica della storia. Northfield rifletteva, in modo eclatante, tutti i problemi della vita di gruppo e le interazioni tra gruppi di persone che si possono ritrovare nel mondo in generale. Il setting era costruito all’interno di un reparto dell’ospedale, il numero dei pazienti era di otto, gli incontri settimanali della durata di non meno di un’ora, caratteristiche che con il tempo furono ritenute imprescindibili per la riuscita del trattamento. L’esperimento durò nove mesi e fu finalizzato a risollevare il morale dei soldati, lavorando all’interno dell’ospedale come se fosse un “tutto” riuscendo gradualmente a trasformarlo in una comunità responsabile e capace di autogovernarsi.
Nella concezione di Foulkes la rilevanza del gruppo risiede nella sua attitudine a diminuire la resistenza del paziente al processo terapeutico. Nel momento in cui il paziente si rende conto che il suo non è un problema unico, perde anche il bisogno di mantenere la segretezza e l’isolamento, per affidarsi alla condivisione e alla comunicazione nel gruppo.

Principi teorici del gruppo

Si definisce gruppo un insieme più o meno grande di persone in interazione reciproca, ma anche un’organizzazione mentale e un sentimento d’appartenenza. Etimologicamente il termine gruppo deriva dal germanico Kruppa, traduzione di nodo o matassa, che nella realtà rappresenta un insieme inestricabile di persone e di relazioni che ne definisce la dimensione multipersonale.
Le metodologie di intervento con i gruppi nel tempo si sono differenziate secondo tre modalità principali:

  • analisi in gruppo (metodo rotatorio), in cui ogni persona a rotazione assume il ruolo di protagonista, si tratta di una terapia individuale in gruppo dove il gruppo non ha una funzione terapeutica, è solo un ambiente come un altro per lavorare sul singolo
  • analisi di gruppo (metodo collettivo), in cui ogni verbalizzazione è espressione del gruppo, si tratta di una terapia rivolta al gruppo, considerato come un individuo, a cui è rivolta l’attenzione di uno psicoanalista,
  • analisi attraverso o mediante il gruppo (metodo relazionale), in cui l’attenzione è rivolta all’individuo e al gruppo, attenzionando le singole dinamiche relazionali inconsce che vengono mobilitate e dove è tutto il gruppo, terapeuta compreso, ad essere parte attiva e destinatario del processo terapeutico.

L’analisi attraverso il gruppo viene ampiamente teorizzata da Foulkes che introduce due concetti fondamentali, il primo è quello di rete intesa come relazione, il secondo di matrice.

La nozione di relazione è alla base dell’elaborazione gruppoanalitica, in quanto ha un carattere fondativo, sia a livello teorico, sia rispetto all’analisi dei modi, dei luoghi, dei contenuti attraverso cui la vita psichica assume le sue configurazioni peculiari. Le persone sono legate intimamente a delle reti interattive che costituiscono la sfera centrale delle loro vite. La famiglia è la rete primaria ed in essa si sviluppa l’insieme di processi che formano la personalità dell’individuo. Altre reti significative per la vita psichica dell’individuo sono i piccoli gruppi come il gruppo degli amici, dei colleghi, una comunità, un’aggregazione religiosa etc…

Ciascuna rete, a sua volta, genera una matrice, ossia un insieme di pre-concezioni consce ed inconsce di ciascun elemento rispetto agli altri membri della rete e alla rete nella sua totalità. La matrice rappresenta una rete invisibile, inconscia, che fonda le identità individuali e costituisce il mezzo psicologico attraverso cui gli individui comunicano ed interagiscono. Rappresenta la sedimentazione del patrimonio biologico e culturale della specie umana e la trama di tutti i processi mentali individuali.

Foulkes, nello specifico, distingue:

  • matrice fondamentale o di base, legata alle proprietà biologiche della specie e alle trasformazioni culturali (in termini di valori, atteggiamenti e consuetudini)
  • matrice dinamica che attiene nello specifico alla situazione gruppale come esperienza peculiare di una particolare realtà di gruppo che è in perenne trasformazione
  • matrice personale che si costituisce a partire dalla propria appartenenza al gruppo familiare originario, dal quale l’individuo incorpora la totalità dei rapporti e che ha profonde radici nel passato

Il contesto gruppoanalitico genera, dunque, una propria matrice, un sistema di riferimento interno, una sua cultura di gruppo, un pensare di gruppo. L’essere immersi in una nuova rete, con una nuova matrice, diversa da quella disfunzionale che ha creato il disagio, diviene allora un’esperienza “correttiva” e terapeutica.

Ambiti di applicazione

Come già citato la Gruppoanalisi discende dalla Psicoanalisi e di questa ne adotta la metodologia.
Tuttavia, laddove la Psicoanalisi opera su una relazione duale basata sul transfert e sul controtransfert, la Gruppoanalisi, invece, opera su una relazione multi personale basata su un transfert multiplo e su altri fattori che non sono di natura transferale, ma riguardano il “qui e ora”, come il rispecchiamento, la risonanza e l’esperienza emotiva correttiva. Il suo ambito di applicazione, allora, è la Psicoterapia psicanalitica di gruppo, sotto la guida di un conduttore esperto, che riconosce come i dinamismi osservati durante l’analisi del gruppo agiscono nello stesso modo nella vita reale. E’ importante la comunicazione e il lavoro di traduzione di quanto viene comunicato al gruppo.
È proprio con la Gruppoanalisi che si realizza lo spostamento del focus teorico dal singolo individuo (tipica della psicoanalisi) alla società o meglio all’individuo all’interno della società.

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